In un manoscritto della fine del XIII sec. il nostro toponimo è menzionato come “Ripatransonis”, cioè la “ripa” di Transone, nome personale di origine germanica. La città è infatti nata dall’unificazione di quattro castelli nel 1198 operata dalla famiglia Transone o Dransone. Ripatransone è città d’arte con numerose strutture museali, vive di turismo, di mobilifici e d’agricoltura, emergendo nella produzione dell’olio e del vino. È detta Belvedere del Piceno per l’ampia visione panoramica che offre.
Nota come il Belvedere del Piceno, Ripatransone vanta un’ineguagliabile vista che spazia dal Gran Sasso ai Monti Sibillini, dal Conero al Gargano, fino alla costa dalmata. Abitata fin dalla preistoria, fu un’importante centro della civiltà picena (IX-III secolo a.C) grazie alla sua posizione inaccessibile. In epoche successive la sua importanza crebbe sino ad essere elevata a città vescovile nel 1571.
Una delle sue principali caratteristiche è sicuramente il ricco patrimonio storico e artistico, riconosciuto e sentito dai propri cittadini ai quali si deve la fondazione del Museo Civico fin dal 1877.
Oggi Ripatransone conta diversi musei e collezioni inserite all’interno di un unico polo museale di cui fanno parte i suoi musei, l’archivio storico, la ricca biblioteca, il Museo Civico Archeologico, le collezioni di Palazzo Bonomi quali la Pinacoteca (opere del Crivelli, Fazzini, ecc.), gipsoteca Uno Gera, museo del Risorgimento e museo etnografico con curiosità del mondo.